Classe Italia, a different taste of Italy

Classe Italia vola in Corea al Gangenung Coffee Festival 2015, per promuovere le eccellenze enogastronomiche made in Italy. Il Festival si è svolto dall’8 all’11 ottobre, e ha visto come protagonista principale il caffè, accanto a molte altre prelibatezze.

Attraverso esposizioni, seminari e confronti con i partecipanti, Classe Italia ha portato un pezzetto del Belpaese dall’altra parte del mondo.

Da sempre infatti Classe Italia si occupa di scoprire e riproporre all’estero i prodotti di qualità che caratterizzano la nostra Penisola, con particolare attenzione ai prodotti naturali e biologici: alta qualità e produzioni artigianali che seguono antiche ricette e sapori tradizionali.

Da oltre 5 anni Classe Italia ha legato indissolubilmente il suo nome al made in Italy in estremo oriente, suscitando l’interesse della Camera di Commercio per il Sud Est Asiatico, interesse poi sfociato in una lunga e duratura collaborazione.

Ecco di seguito qualche scatto direttamente dal Gangenung Coffee Festival:

 

ThE UnsEnsE

Lo so, mi ero ripromesso di buttare giù due righe su “Procrone“, il nuovo EP dei ThE UnsEnsE, ad orecchie calde non appena l’avessi ascoltato, ma mi rendo conto ora che sarebbe stato impossibile.
Il primo estratto di due tracce che precede l’uscita dell’attesissimo album “Betelgeuse è una vera bomba atomica di sonorità ricercate, provenienti da interi armadi della memoria, ricchi di ricordi, alternati con ventagli di suoni corrotti e distorti, come vuole la tradizione ThE UnsEnsE.
Si parte con “One” un pezzo potente dalle sonorità vagamente ’90 in cui il frontman Samuele da sfogo a tutti i suoi virtuosismi vocali, che ricordano in qualche modo un incrocio tra Serj Tankian dei primi SOAD e Jonathan Davis dei KoЯn.
La intro spettrale è solo il preambolo di una doppia traccia vocale, un’eco dal profondo che cattura ed inquieta allo stesso tempo.

Ma il vero pezzo da novanta (e non gli anni) del quintetto di Laveno ti aspetta dietro l’angolo della prima traccia: Procrastinatosi, un pezzo corale, frammenti di una storia che piano piano vanno a ricomporsi con la durata del brano, note lunghe e ben distese, voce vibrata e sonorità che pescano qua e là dagli ultimi sessant’anni di musica, strizzando l’occhio ai ’50.

Quali fossero i sentimenti che mi hanno pervaso una volta terminato di ascoltare l’EP li ho compresi solo dopo un po: Attesa e curiosità. Più volte mi sono trovato a canticchiare “estaticaaaa estaticiiii” e attendo quindi con curiosità l’uscita di “Betelgeuse” perchè se il buongiorno si vede dal mattino oggi sicuramente è una giornata estatica.

Intanto nell’attesa vi rimando al link SoundCloud del gruppo.

#hashtag

Hashtag, o meglio #hashtag, niente più di un’etichetta, ma un’etichetta che ha cambiato e stravolto il modo di pensare e di concepire quello che ci piace. Gli hashtag, per chi ancora non lo sapesse servono per far trovare facilmente un messaggio collegato ad un argomento, per generare una discussione o per far partecipare le persone ad una discussione già esistente. Una volta li chiamavamo hyperlink, ora si chiamano hashtag.

Ma qual’è la finalità dell’hashtag? Semplice, generare quelli che neologisticamente parlando chiamiamo “Trending Topics”.
Provo a spiegarlo più facilmente: Immaginatevi a scuola, sui banchi, il vostro compagno di banco vi dice che #tiziodiquinta si è fidanzato con #tiziadiquarta. Una volta prima di conoscere i dettagli della soap opera del secolo avreste dovuto attendere la puntata successiva, ma è qui che entra in gioco il nostro hashtag. Andate su un social network e digitate #tiziodiquinta, subito vi compariranno tutti i commenti, gli articoli, i gossip sulla storia. Esempio:”Sai che #tiziodiquinta se la fa con #tutteletiziediquarta?” Oppure ancora:”che bella coppia sono. #tiziodiquinta #tiziadiquarta” e così via.

Ma come sempre quando una moda esplode incontrollata nascono i soliti problemi di comprensione dello strumento.
Se ne vedono di tutti i colori, c’è chi apre discussioni con hashtag simili non sapendo che sono già trending topic, c’è chi nemmeno sa cos’è un trending topic, c’è chi sbaglia l’hashtag e pensando di essere cool finisce col far la figura di chi scrive una lettera d’amore alla fidanzata e poi alla fine la firma con “Ti aNo”

Insomma come tutte le novità anche l’hashtag va utilizzato con cognizione di causa, perchè l’informazione ormai passa anche dai cancelletti.

I dieci comandamenti del web

per un sito internet moderno.

Comprereste mai la frutta in ferramenta?
Fareste mai realizzare un sito internet da un’agenzia che non rispetta anche solo uno dei dieci comandamenti del web per un sito moderno?

Quali sono? eccoveli elencati:

1 Parola d’ordine: Responsive
Con responsive si intende un sito internet ottimizzato per essere visualizzato sui sempre più presenti dispositivi mobili.
Pensate che un sito internet non responsive fa perdere in media al suo proprietario il 30% dei visitatori perchè impossibilitati a navigarlo da smartphone.

2 Social Ready
I social network sono ormai più importanti dei siti internet stessi, l’utente deve essere messo in condizione di poter condividere un contenuto in tempo reale.

3 SEO friendly
Contenuti testuali, titoli, immagini, metatags, tutto dev’essere orientato verso l’indicizzazione, per consentire a Google di trovare facilmente il sito.

4 Estetica: anche l’occhio vuole la sua parte
Una buona agenzia pubblicitaria dev’essere al passo con i tempi. Deve informarsi sulle nuove tendenze in fatto di siti internet, proporvi soluzioni creative, moderne, d’impatto e dal design accattivante.

5 CMS
Content Management System, sistema di gestione dei contenuti, un must have che sempre più clienti richiedono.
Il gestore dei contenuti permette direttamente in totale autonomia di gestire il proprio sito, aggiornare l’area news, modificare i contenuti testuali e fotografici.

6 (ma forse più 1) Professionalità
Richiedete sempre la qualifica di chi vi realizza l’estetica e la funzionalità di un sito internet. Perchè? per lo stesso motivo per cui le case le studiano gli architetti, i tubi li riparano gli idraulici e le foto le scattano i fotografi.
It’s meritocracy baby”

7 Cooperazione
Agenzia e cliente devono cooperare costruttivamente ponendosi la stessa domanda: “Offro al mio cliente potenziale gli strumenti e i contenuti migliori perchè possa scegliermi?”.

8 Tecnologia
Un sito moderno deve essere sviluppato utilizzando i giusti strumenti e tecnologie che gli consentano di non diventare immediatamente obsoleto.

9 Pochi colori, pochi font
Mai esagerare con i colori, solo pochi e adeguati. Idem, se non meno, con i font.
Un sito internet deve essere di facile lettura e gradevole, pertanto colori e font vanno scelti con attenzione.
Sono i dettagli a fare la differenza.

10 Google Analytics
Richiedete sempre all’agenzia pubblicitaria l’accesso alle statistiche del vostro sito. Quanti visitatori ho al giorno? Quanti ritornano? Da che parte del mondo visitano il mio sito?
Un buon rapporto professionale nasce anche e soprattutto dalla trasparenza.

Che dire? provate a dare un’occhiata al portfolio, qualche sito che rispetta i comandamenti lo trovate di sicuro;)

Sono tutti fotografi

…con l’obiettivo degli altri.
Grande soddisfazione stamattina parlando con un amico.
Mi racconta di un’esperienza vissuta con un presunto “fotografo professionista” che ha realizzato alcuni scatti all’interno del suo negozio.
Premetto che per motivi di privacy il mio amico si chiamerà Pippo e, sempre per motivi di privacy, fa il fruttivendolo.

Pippo mi racconta di come questo novello Peter Parker “de’ noartri”, questo estroso dell’obiettivo che l’unica Capa che conosce è forse la sua, gli millanta un servizio da 5 stelle superlusso con tanto di close-up (dettagli, sempre per noartri) fotoritocchi, cavoli e controcavoli, che in un fruttivendolo se vogliamo dirla tutta fanno anche comodo.

Risultato?
Un servizio di scadente qualità, close-up veramente troppo close, e la classica frase che ogni cliente insoddisfatto ha il diritto di pronunciare: “Non per peccare di presunzione (e Pippo è tutto fuorchè presuntuoso fidatevi) ma con la mia digitale le facevo meglio io“.

Ma io a questo punto mi chiedo:”Tu, professionista o presunto tale, che millanti esperienza a mazzi, una volta che sei nel buio della tua cameretta con il tuo software di fotoritocco e ti rendi conto che quello che hai scattato fa palesemente pena, che è inPhotoshoppabile, non puoi farti un esame di coscienza e continuare a scattare le foto solo in vacanza?”

Per carità poi magari gli scatti sono da copertina ma se al mio amico Pippo che vende le zucchine fai la foto del picciolo, come fa lui a far percepire ai suoi clienti la qualità del suo prodotto?

Forse però il problema sta proprio nella presa coscienza e nella capacità di riconoscere i propri limiti, qualità non da tutti.

Errare humanum est, perseverare autem diabolicum

Date un’occhiata alla nostra gallery di foto e, se per sbaglio avete avuto la sfortuna di imbattervi in uno di questi Thomas di provincia (citando Blow Up), confrontatela con quello che avete in mano, poi mi farete sapere.
Senza essere presuntuosi ne altro, ma solo per offrire a chi paga la qualità che merita.

Il lato dolce del coworking

Coworking, neologismo di origine imprenditoriale, ovvero la condivisione degli spazi lavorativi al fine di collaborare costruttivamente.

Abbiamo avuto l’onore nei giorni scorsi di iniziare una, siamo sicuri, proficua e “dolcissima” collaborazione con il rinomato Baker e Personal Chef Andrea Frizzarin, un vero maestro nell’arte del modelling della pasta di zucchero. Definirlo cuoco è altamente riduttivo, come potrete constatare dal suo nuovo sito www.andreafrizzarin.it, Andrea è più un esteta del cibo, è arte e food che si fondono come il cioccolato in un’unica realtà: L’Andrea Frizzarin Cooking Lab.

Ed è qui che entra in gioco il nostro coworking.
Lo Chef svolgerà alcuni dei suoi ormai apprezzatissimi corsi di cake design e modelling proprio in un’area dedicata del nostro studio.
I partecipanti verranno equipaggiati di un vero e proprio kit da pasticcere, con il quale potranno seguire il nostro Personal Baker durante tutte le fasi realizzative.

Seguite la lezione e alla fine vi portate a casa il dolce che preparate, cosa volete di più?

Seedr, un nuovo modo di seminare torrent!

Seedr è l’innovativo sistema di download di Torrent, una nuova frontiera nello scambio di files peer2peer.

A differenza dei suoi predecessori Seedr sfrutta i server on-line e la velocità di connessione è 100 volte maggiore rispetto alle normali connessioni di casa.

Insomma, una vera e propria rivoluzione.

Provare per credere!

Vai!

EXPO 2015

EXPO 2015, una chimera, una parola che agli occhi di molti suona come “gare d’appalto”, ma che cos’è realmente l’EXPO?
Citando la cara Wikipedia, l’insegnante di scuola che tutti avremmo voluto avere, EXPO 2015 è un’Esposizione Universale, un’evento che richiamerà nel nostro bel paese ben 147 partecipanti da ogni parte del mondo, aziende leader nel settore energia, dell’alimentazione, delle biotecnologie, insomma quanto di più vicino al tema principale dell’evento “Nutrire il pianeta, energia per la vita“.

Date dell’evento?
Dal primo Maggio al 31 Ottobre 2015
Luogo dell’evento?
Milano, Polo espositivo di Rho
Tema principale?
Innovazione, progresso e nuove tecnologie legate all’alimentazione.

E qui voi potreste dirmi:”E quindi?
e quindi il numero che ci deve rimanere in testa è uno soltanto: 147.
147 paesi significa un numero con svariati zeri di persone, provenienti da ogni parte del mondo che da qualche parte dovranno pur dormire, mangiare, fare acquisti, vivere. Ed è su quello che a parer mio dobbiamo concentrarci da qui al primo Maggio 2015.

Alberghi, ristoranti, bar, attività commerciali e negozi dovrebbero a parer mio iniziare da ora a crearsi un’immagine a prova di straniero, che non è abituato a sbattere il muso su una vetrina per acquistare, ma che cerca su internet, si documenta prima per pianificare il suo soggiorno.
E se durante la pianificazione del suo business trip cercasse  “Italian typical restaurant Milan” oppure “Hotel 3 stars near Milan“?
Succederà di sicuro, e chi la spunterà in quel caso? Chi si sarà mosso per tempo ed avrà avviato una strategia di indicizzazione mirata all’estero, con keywords inglesi, francesi, tedesche…
Forse sarà il caso di non perdere tempo e di contattare un’agenzia di comunicazione che vi possa aiutare in questo percorso.
Toh! Va’ siete proprio sul sito internet di un’agenzia di comunicazione che queste operazioni le svolge quotidianamente, che fortunata coincidenza;).