Dolcetto o scherzetto?

Manca ormai pochissimo alla festa delle zucche: dai dolcetti arancioni o a forma di pipistrelli, alle ragnatele o ai cappelli da strega che da qualche giorno abbelliscono bar e supermercati, passando per eventi e feste a tema organizzati un pò ovunque, come ristoranti, locali, palestre, scuole, negozi o parchi divertimento, festeggiare #Halloween è diventato parte integrante anche delle nostre tradizioni, come se fosse un secondo Carnevale.

Le origini di questa festa ormai non hanno più segreti: derivante dalla tradizione celtica (anche se alcuni la definiscono discendente dalla cultura Romana, antenata della festa di Ognissanti tutt’oggi rossa in calendario), esorcizza la paura per il regno dei morti, unendo travestimenti più o meno macabri alla fatidica domanda “dolcetto o scherzetto?” che lunedì risuonerà nelle strade al tramonto di molte città del mondo.

Amata o odiata, festeggiata o criticata, #Halloween è innegabilmente diventata negli anni la festa simbolo di come le distanze tra le culture si stiano lentamente accorciando, regalandoci spunti sempre nuovi per mettere a frutto la nostra creatività.

Tu cosa farai nella notte più temuta dell’anno? Festeggerai in maniera creativa, disegnandoti magari un travestimento da vampiro, strega, zombie o fantasma a misura della tua personalità, o semplicemente ti godrei la pace che precede un giorno di festa?

Se il mondo fosse di Lego…

Vi sfidiamo a trovare un bambino che non abbia mai giocato con i Lego. I mattoncini danesi, famosissimi e amati in tutto il mondo per l’incredibile creatività che sono in grado di accendere nella mente di ognuno di noi, hanno contribuito ad alimentare le speranze e la passione di molti architetti, ingegneri, ma anche grafici e creativi…

Nathan Sawaya è l’artista americano che ha utilizzato per primo i Lego per creare una nuova forma d’arte all’interno della cultura pop. La sua mostra, “The Art of the Brick“, sarà aperta alla Fabbrica del Vapore a Milano fino al 29 gennaio 2017, per permettere a tutti di ammirare le sue opere (oltre cento, composte da più di un milione di mattoncini) e stuzzicare la creatività di ogni visitatore.

Non una cosa da poco: l’evento è stato infatti definito “una delle 10 mostre imperdibili al mondo” dall’autorevole voce della CNN!

Sarà possibile ammirare, tra tutte le opere, anche La Gioconda, la Venere di Milo, il soffitto della Cappella Sistina o il David di Michelangelo. 

Noi ci andiamo. Ci accompagnate?

Cercasi sceneggiatori per Google

Chi non ha mai provato a far perdere le staffe ad un assistente virtuale, con una richiesta assurda o una parolaccia di troppo? Noi – confessiamo – abbiamo alle spalle una lunga serie di trascorsi che immancabilmente iniziano con Ehi Siri, Ehi Cortana o Ok Google, ma che spesso – lo ammettiamo – ci hanno lasciati un po’ perplessi. Anche se precisi e cortesi, gli assistenti virtuali non sono infatti famosi per l’originalità delle loro risposte, anche quando dovrebbero essere ironiche e spiritose.

Un gioco che si è trasformato in un vero e proprio cruccio per gli sviluppatori di Google Assistant, tanto da ingaggiare gli autori della Pixar e del giornale satirico The Onion.
Obiettivo: dotare di humour e personalità gli algoritmi della casa di Mountain View.

Una sfida con basi scientifiche solide, che punta a sfruttare la tendenza tutta umana a formare legami emotivi anche con oggetti inanimati, e che vuole superare la già apprezzatissima Siri, che con il suo tono sempre serio e professionale qualche volta sbeffeggia il suo brillante interlocutore.

Una cosa è sicura: dalla simpatia per oggetti inanimati su cui si basano molti dei film della Pixar, alle battute fulminanti e a volte nosense degli autori di Onion, non ci resta che aspettare che il software venga rilasciato per provare a vincere una gara di humor.

Chissà: magari Google Assistant sarà più loquace di qualche persona in carne ed ossa!

Coldplay troppo cari? Ci pensa Facebook

Tornano i Coldplay in Italia!
Dove? Quando??
A Milano, a Luglio!
Andiamo!!!
I biglietti costano 100 euro!
Ah…

Un concerto davvero troppo caro quello dei Coldplay, a detta di molti fan. Così tanto da meritarsi un gruppo su Facebook dedicato, dall’eloquente titolo “Ascoltare il concerto dei Coldplay dal parcheggio (EVENTO poveri)“. Uno scherzo tra amici, che diventa d’improvviso virale, tanto da guadagnarsi in pochi giorni numeri da capogiro (più di centomila persone tra partecipanti e interessati) e un articolo su Vanity Fair, immediatamente rimbalzato su tutte le testate giornalistiche italiane.

Succede così che l’autore, un normalissimo ragazzo con – a quanto pare – uno stipendio proibitivo, diventi improvvisamente celebrità per qualche giorno, con una pagina Facebook seguita da persone comuni e giornalisti; tutto grazie a un colpo di genio e un po’ di ironia, che magari gli permetteranno anche di assistere al concerto dei Coldplay – ovviamente a titolo gratuito!

Non è la prima volta che eventi dalle caratteristiche assurde diventino un successo seguitissimo: basti pensare al raduno dei single in una nota catena di supermercati, che era stato seguito anche dalla televisione, oppure il famosissimo Capodanno all’Autogrill di Rovigo, per cui è dovuta persino intervenire la Questura con un comunicato ufficiale pur di scongiurare l’ipotesi che in molti prendessero gli organizzatori sul serio, o ancora improbabili richieste ai vertici di Facebook.

Quasi una sfida all’ultimo like, a colpi di irriverenza e sagacia, che strappano un sorriso anche nelle giornate più pesanti: è per questo che anche noi abbiamo sempre tra i seguiti qualche evento di emergenza, per stemperare i momenti ad alto contenuto di stress!