E tu, berresti il vino blu?

Bianco, rosso… o blu? Tranquilli, non siamo in preda ad un colpo di caldo, semplicemente abbiamo appena scoperto che in Spagna esiste un vino dall’inconfondibile firma oltremare, che sicuramente farà storcere il naso ai molti puristi che ancora vedono il rosè di difficile collocazione nella scala del gusto.

Niente coloranti artificiali per il prodotto della startup Gik, che sta diventando rapidamente nota come l’azienda del vino blu, ma solo un inedito mix di uve iberiche rosse e bianche, con l’aggiunta di alcuni pigmenti direttamente dalla buccia degli acini, capaci di donare ad ogni bottiglia un fascino misterioso. Un colore che, almeno a detta dei creatori, rappresenta il movimento, l’innovazione e l’infinito, e punta ad avvicinare i giovani al vino, rivoluzionando il concetto comune della bevanda.

In vendita in Spagna, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi e Germania, in Italia non è stato ancora stato messo in commercio, forse per qualche timore nei confronti della lunga tradizione vinicola che accompagna il nostro Paese.

Ma con cosa si abbina? I più esperti dicono sia perfetto con il salmone affumicato, il sushi, i nachos e, incredibile ma vero, la carbonara. In attesa di poter dare il nostro parere, o solo di soddisfare la curiosità di tenere una bottiglia di vino blu tra le mani, la domanda è quasi scontata: voi lo assaggereste?

Una passeggiata su #TheFloatingPiers

#TheFloatingPiers ha finalmente aperto al pubblico. Dopo mesi di attesa e curiosità, il lago d’Iseo è in questi giorni sotto gli occhi affascinati del Mondo: da Le Monde fino al Time, passando per la Berliner Allgemeine Zeitung, non c’è testata che non parli dell’opera dell’artista bulgaro Christo, che consente di camminare sull’acqua da Sulzano a Montisola, passando per l’isola di San Paolo.

Un’emozione che non si prova tutti i giorni

Non ci sono parole per descrivere la sensazione di camminare sulla passerella a piedi scalzi. Una struttura curata fin nei minimi dettagli, a partire dal materiale scelto (polietilene) al colore del rivestimento (una tonalità del giallo che continua a cambiare con la luce, creando un effetto dorato sul lago). Ma l’opera d’arte è molto più di questo: è anche l’acqua, sono le case su Montisola. Tutto questo è l’opera d’arte. Immergersi in questa installazione regala momenti unici, seppur condivisi con le altre migliaia di persone che in questi primi giorni hanno affollato i cancelli d’ingresso all’opera d’arte.

Il commento dell’artista

Dovete camminarci. È un’opera fisica, non da guardare, ma da sentire respirare e muoversi. È da toccare. Parola di Vladimirov Yavachev, in arte Christo. Noi abbiamo colto al volo il suggerimento (come potete vedere dalla nostra gallery).

E voi, ci siete già andati?

La nostra teoria dei colori

«Mi piacerebbe un po’ più giallo… Con una sfumatura di rosso che richiami il sito… Insomma, un bell’arancio brillante!»

Quante volte capita che l’indecisione cromatica ci faccia vedere l’arcobaleno: dal rassicurante verde prato o azzurro cielo delle prime idee, al rosso dell’urgenza fino al grigio dell’incomprensione! I colori sono una delle variabili più soggettive del nostro mestiere.
Ad esempio, un rosso acceso tendente al magenta per qualcuno può essere vivo ed energico, mentre per altri eccessivo e stonato nel complesso.

Scegliere le giuste tonalità per un progetto e mixarle con maestria fino a renderle sì riconoscibili, ma non un pugno in un occhio, è una delle nostre missioni più importanti.
Un compito che il più delle volte si rivela incredibilmente stimolante anche se, in qualche caso, particolarmente impegnativo e capace di crearci più di un grattacapo!

Trovare il giusto colore è sempre così difficile?

Assolutamente no! Anzi, a volte è molto più facile mettersi davanti al computer e creare un nuovo logo che perdersi in infiniti confronti su sfumature praticamente impercettibili.
La nostra personale teoria dei colori cita testualmente “il colore deve colpire, essere piacevole ma non troppo invadente”. Una passeggiata, vero?

Quindi, come scegliere?

Con buonsenso, ovviamente. Cercando di capire cosa si aspetta il nostro interlocutore, e studiando tutte le implicazioni che potrebbero scaturire dalla scelta. Se è vero che molte volte è difficile trovare un accordo, è altrettanto giusto affermare che ci sono colori con cui cerchiamo di non lavorare.

Pantone 448 C Opaque couchéCome il Pantone 448 C o “Opaque couché”, recentemente diventato noto come il colore più brutto del mondo, a detta dall’agenzia di ricerche GfK Bluemoon. Nella nostra teoria dei colori è comunque una sfumatura da tenere in alta considerazione, visto che sarà usato per una campagna contro il fumo.

Ovviamente la scelta è stata fatta per scoraggiare l’acquisto delle sigarette. In effetti, a conti fatti, voi lo scegliereste per rappresentarvi?