Google Books: una questione di copyright
Google Books e la legislazione del copyright: già si parla della “rivincita di Google” in riferimento alla storica decisione della Corte Suprema americana di non dare seguito alla denuncia dell’Authors Guild, l’associazione di autori più prestigiosa oltreoceano, nei confronti di Google Books. Una notizia divulgata la scorsa settimana, proprio qualche giorno prima della Giornata Mondiale del Libro e del diritto d’autore, che dal 1996 cade ogni anno il 23 Aprile.
Il caso ha ormai i suoi anni (una dozzina, senza voler essere troppo precisi) e affonda le radici nel malcontento di diversi autori che non hanno mai digerito la decisione di big G di scansionare migliaia di testi per poterli rendere fruibili agli utenti. Un principio molto simile a quello delle biblioteche, nato proprio con degli accordi con alcune strutture molto prestigiose come Harvard e Stanford, che secondo gli autori però si scontrava con la proprietà intellettuale.
La Corte Suprema si è invece pronunciata in favore del “fair use“, ossia dell’interesse pubblico alla conoscenza, dando nuovo slancio a un progetto che ha già portato al pubblico qualcosa come venti milioni di libri in digitale senza limitarsi alla mera scansione, ma indicizzando i testi e analizzando i dati così da fornire un servizio di ricerca puntuale.
Restano ancora strascichi su questa vicenda, che riguardano per lo più l’aspetto etico di una multinazionale a capo di un patrimonio culturale così vasto, ma una cosa è certa: dopo questa decisione definire la legislazione del copyright diventerà ancora più arduo.