Buon compleanno, Vespa!

Ha incarnato il mito della libertà per intere generazioni, aiutando l’Italia a lasciarsi alle spalle il dramma della guerra e creando un brand che ancora oggi è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo: la Vespa, storica dueruote di Pontedera, compie ben 70 anni il prossimo 23 Aprile.

Era il lontano 1946 quando la Piaggio depositò all’ufficio brevetti di Firenze il progetto dello scooter più amato di sempre, che ha accompagnato giovani e meno giovani sulle strade di tutti i continenti, conquistandosi anche prestigiose comparse in pellicole come Vacanze romane e La dolce vita, o nei più recenti Il talento di Mr. Ripley e The Interpreter, tanto per fare qualche esempio.

Fenomeno di costume e tra i primi simboli della globalizzazione, la Vespa è un sapiente concentrato di tecnica e creatività che vanta numeri da capogiro: prodotta in oltre 150 versioni e 18 milioni di esemplari, è esposta persino al MoMA di New York.

Per festeggiare la ricorrenza, il museo Piaggio di Pontedera ospiterà la mostra In Viaggio con Vespa. Un’avventura lunga 70 anni, che sarà inaugurata proprio il giorno prima del grande compleanno. Per chi può, un’occasione unica per rivivere la storia di un brand che ha saputo distinguersi dagli altri fin dai lontani anni Cinquanta con fantasia e arguzia, regalandoci uno dei tanti esempi di come il genio Made in Italy sia ancora così apprezzato nel mondo.

Noi, magari, un giro in Toscana lo faremo, perchè crediamo che dai grandi innovatori come Piaggio ci sia sempre da imparare!

 

#CinemaDays: quando la creatività sposa il portafoglio

Gustarsi un bel film immersi nella giusta atmosfera, davanti a un grande schermo ben illuminato e circondati da perfetti effetti sonori, si dice non abbia prezzo. In realtà le nostre tasche sanno che una proiezione al cinema un prezzo ce l’ha, e spesso anche molto salato.

Per questo sia gli amanti del cinema che i frequentatori occasionali delle sale hanno nel tempo ridotto al più possibile i film imperdibili sul grande schermo, preferendo attendere il passaggio dei lungometraggi sui canali in chiaro o sulla pay-tv, oppure affidandosi alla per nulla nobile arte della pirateria informatica. Un problema che affligge l’industria cinematografica, non più così florida come in passato, e che condiziona il tempo libero di chi a malincuore si trova costretto a dover rinunciare all’amato mondo del cinema.

Per questo il ritorno dei #CinemaDays è stato accolto con grandissimo entusiasmo: un’iniziativa che lo scorso anno ha ottenuto un successo oltre ogni previsione (quasi 2 milioni i biglietti staccati in soli 4 giorni), e che quest’anno ritorna dall’11 al 14 aprile con biglietti a 3 euro (5 per i film in 3D). Un bis più che apprezzato, basta cercare #CinemaDays su Twitter, dove è già stato definito l’appuntamento più importante dell’anno, tra dichiarazioni d’amore indirizzate agli organizzatori e buoni propositi per quattro giorni di maratone a base di emozioni e popcorn.

L’iniziativa è organizzata da Anec, Anem, Anica e con il sostegno della Direzione Generale Cinema del Mibact, nella sua semplicità è un bellissimo modo per coinvolgere il pubblico nel riscoprire una forma d’arte che da più di un secolo ci accompagna fissando mode e pensieri nel tempo. E voi, ne approfitterete?

Si #selfie chi può!

Se siete tra chi ancora pensa che i #selfie siano una moda passeggera, sappiate che state sbagliando di grosso. Non solo non ci sarà presto pace per le timeline di quasi tutti i social network, invase da centinaia di autoscatti nelle pose e nei momenti più vari, ma in futuro il selfie potrebbe diventare addirittura indispensabile per gli acquisti online.

Questo non significa che il denaro, reale o virtuale, sarà sostituito da ammiccanti foto in primo piano ma semplicemente che, invece di ricordare ogni volta nome e password, basterà uno scatto per accedere al proprio account. Il sistema non è solo frutto della fantasia di qualche ingegnere particolarmente creativo, ma una reale proposta avanzata da Amazon.

Il gigante mondiale dell’e-commerce ha infatti depositato una richiesta di brevetto per una nuova forma di transazione che prevede l’utilizzo di una foto o di un video del volto del titolare di un account per validare un acquisto. Questo brevetto si lega strettamente ad un’altro, sempre di proprietà di Amazon, in cui il volto degli utenti è utilizzato per l’autenticazione, ma non per completare la transazione economica.

Le ragioni della richiesta di questo brevetto pare siano molteplici: innanzitutto l’utilizzo della propria foto come chiave d’accesso garantirebbe una maggiore sicurezza per gli utenti nel caso di furto delle credenziali, in quanto il sistema registrerebbe anche i più piccoli movimenti della testa così da certificare che si tratti di una foto real time e non di un’immagine già datata. Inoltre, utilizzare il proprio nome utente e password potrebbe, almeno secondo i sostenitori del metodo selfie, risultare imbarazzante in prossimità di parenti e amici. Problema che invece non si porrebbe nel mettersi in posa davanti al proprio smartphone. Una teoria che aspetta solo di essere messa alla prova dai futuri utenti…

 

Whatsapp, Google e Messenger semplificano la vita

Un concentrato di novità per Whatsapp, Facebook e Google: in una settimana sono stati annunciati o addirittura già implementati aggiornamenti che promettono di semplificare moltissime operazioni eseguibili tramite smartphone.

La prima novità riguarda Whatsapp, che dalla scorsa settimana permette di inviare documenti pdf. In effetti, chi ha già scaricato il nuovo pacchetto di update potrà trovare anche la dicitura “Documento” cliccando la storica graffetta in alto a destra.

Grandi cambiamenti sarebbero in vista anche per Facebook Messenger: sarebbe quasi certa l’apertura della piattaforma agli editori nel 2016, così da poter condividere news tramite chat con brevi estratti di notizie ed un link per approfondire l’argomento.

Ultimo ma non meno importante è il testing Google sul servizio a pagamento Hands Free, in corso negli Stati Uniti presso McDonalds’s e Papa John’s. Per procedere con una transazione monetaria basterebbe dichiarare un Pagherò con Google, autorizzando di fatto il passaggio di denaro tramite un POS dotato di interfaccia bluetooth. Per garantire la sicurezza  e gestire eventuali reclami una telecamera riprenderà i clienti nella fase di pagamento. Un sistema per ora insolito, che potrebbe riservare sorprese.

Whatsapp, Messenger e Google: tre esempi di come la tecnologia stia sempre più cercando di avvicinarsi all’utente. Come saranno accolte queste novità? Voi state già usando i documenti di Whatsapp, o vi fate inviare le news sullo smartphone? E per i pagamenti, provereste a effettuarli tramite Google? 

Perché infondo il nocciolo della questione è proprio questo: persino lo strumento più comodo o efficiente può essere del tutto inutile, per lo meno se nessuno prova a utilizzarlo!